domenica 15 marzo 2009

5. Did you realise no one can see inside your view?

Mi siedo e ascolto. Il coro è sempre impeccabile, d'altronde è uno dei migliori della città. L'armonia è complessa, i bassi stabili e il tutto prende forma lentamente, le prove sembrano quasi inutili, l'affiatamento è perfetto. La voce nuova appartiene ad una ragazza piuttosto giovane, capelli biondo scuro, i passaggi che deve effettuare sono resi a meraviglia. Non so da quanto canti con questo coro, ma sicuramente non da molto, al massimo due settimane, l'affiatamento con le altre ragazze appartenenti alla sua sezione può ancora migliorare, ma ha talento. Per mezz'ora mi rilasso ascoltando le varie esecuzioni, i cambiamenti in corso e le nuove soluzioni melodiche, poi mi rimetto la giacca ed esco a fumare. Dopo poco tutti i coristi escono e si disperdono. Lei è l'ultima ad uscire. Mi guarda incuriosita, esita, poi si volta e se ne va. Mi avvio anche io. Faccio pochi passi e sento che qualcuno mi chiama, è lei.
- Beh, le è piaciuto?
Sto in silenzio qualche secondo, rifletto.
- Devi migliorare l'affiatamento con le altre sezioni, per il resto il coro è di buon livello. Hai una bella voce.
- La ringrazio, viene spesso qui?
- Ogni tanto, però non aspettarti di vedermi qui di Domenica.
- In realtà nemmeno io canto di Domenica, vengo solo alle prove.
- Come mai non canti durante le funzioni?
- Sono atea.
- Una buona scelta.
- Dovrei scappare, ma prima volevo presentarmi, mi chiamo Daphne.
- Piacere Daphne.
- E lei come si chiama?
- S., puoi chiamarmi così.
- La rivedrò domani, signor S.?
- Non credo. Ma sicuramente questo non ti fermerà, no?
- Infatti.
La ragazza sorride, fa due passi all'indietro, si volta e se ne va.
Alza la mano in segno di saluto, intanto continua a darmi le spalle. Rispondo al saluto, ma lei non può vederlo.
- Ci vediamo domani signor S.!

martedì 10 febbraio 2009

4. La Cura

Data la promozione appena avvenuta non si rendeva necessario sprecare il giorno a lavorare. Era ancora mattina e avrei occupato l'intera giornata a fare altro. Scesi rapidamente le scale che portavano al giardino, mi avvicinai ad una panchina e mi sedetti. Mi accesi una sigaretta e aspettai qualche minuto, prima di dirigermi verso il centro.

Una delle mie poche passioni è la musica corale. Penso di essere stato in ogni singola parrocchia della città. Non sono un credente, anche se rispetto il culto altrui, ma ritengo le chiese un posto conciliante e tranquillo, dove recarsi per riorganizzare le idee. Da bambino i miei genitori non erano soliti impormi nulla, così fu solo una questione di tempo il mio definitivo allontanamento dalla fede; non ho però mai potuto fare a meno di apprezzare la musica che sono soliti insegnare. Quando ho un'ora libera spesso mi reco ad ascoltare le prove dei vari cori di ogni parrocchia. Dopo aver scartato quelli solo incentrati su pezzi liturgici o religiosi e quelli davvero incapaci, sono diventato sporadico frequentatore di alcune parrocchie. Non parlo mai con nessuno, mi siedo lontano da tutti e ascolto. Di solito siamo in pochi, e ci riconosciamo a vicenda: la nonna che porta la nipote alle prove, il credente intransigente che ormai è in pensione, la fidanzata di uno dei ragazzi del coro. Attendo la fine della prova e me ne vado, torno al lavoro o a casa e mi immergo nuovamente nella mia vita quotidiana.

Finita la sigaretta ormai c'era solo da uscire dal cancello principale e recarsi a San Metodio. Dopo aver camminato per una decina di minuti entrai finalmente nella chiesa, il coro aveva già cominciato a cantare. 
Dopo pochi passi mi fermai, c'era una voce nuova.